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Hue, cittadella proibita

La città di Hue fu capitale imperiale del Vietnam nel passato e molte reliquie architettoniche e culturali si sono mantenute fino ad oggi perfettamente conservate. A nord del Fiume dei Profumi si trova la Città Purpurea Probita, dove regnarono i sovrani Nguyen. Si trova all'interno delle mura della Città Imperiale, dove le strutture e reliquie più interessanti sono sopravvissute sia alla guerra con i Francesi, sia parzialmente a quella con gli Americani.
Interrotte da 10 porte asiatiche, le mura della Cittadella, alte 6,5 m, simile a una fortezza, cingono entrambe le città, oltre alle ampie strade alberate dei dintorni, ai parchi, ai musei, ai mercati e ai bistrot.
L'imponente Cittadella di Hue che circonda la grandiosa Città Imperiale e la favolosa Città Purpurea Proibita, è un insieme di palazzi, padiglioni, templi, stagni, giardini, cancelli e sale. Capitale della dinastia Nguyen dal 1802 fino all'abdicazione dell'ultimo imperatore, Bao Dai, nel 1945, la Città Imperiale è un'interpretazione sublime della più grande e più austera capitale dinastica di Pechino. Sebbene un catastrofico incendio nel 1947 abbia distrutto molte delle 150 strutture reali costruite durante i 143 anni di regno degli Nguyen, quelle più belle si sono salvate e sono state restaurate con tale meticolosità e fedeltà rispetto al passato che oggi è difficile capire cosa sia antico e cosa sia nuovo.
Gia Long, il primo imperatore della dinastia Nguyen, avviò i lavori del colossale complesso imperiale nel 1804, reclutando 30.000 persone affinchè lavorassero per il suo sogno architettonico. Presto aumentò la sua forza lavoro, portandola a 80.000 operai scontenti. I più abili artigiani venivano uccisi al termine dei lavori perchè non riproducessero o riferissero le opere adempiute. Questi eventi spinsero gli osservatori europei a condannare il suo dispotismo
La Città Imperiale è una seconda città, cinta da mura e da fossati con un perimetro di 600 metri, segue la stessa disposizione della Città Proibita di Pechino. Strade ombreggiate da alberi, vecchi palazzi e giardini fioriti offrono una passeggiata piacevole.
Il Palazzo Thai Hoa (palazzo della suprema pace), dove governava l'imperatore, che si autodefiniva Figlio del Cielo. Nel cortile antistante, detto la Spianata dei Grandi Saluti, i Mandarini si riunivano in file da nove durante le cerimonie di corte. All'interno del palazzo, con colonne laccate color vermiglio e intarsi d'oro, l'unico mobilio resta il trono, sollevato su terrazze sotto un soffitto che rappresenta il cielo.
Dietro il Palazzo oggi molte distese erbose hanno preso il posto delle strutture reali che vi si trovavano in passato (è il più evidente pegno pagato alla guerra)
Il gazebo dove l'imperatore poteva godersi la serenità del luogo
Il muro che separava la terza area, la Città Purpurea Proibita, dove avevano accesso solo le mogli dell'imperatore, le sue concubine e gli eunuchi. Il muro di colore giallo, simbolo regale, aveva un'altezza sufficiente per non permettere alla corte scambi con l'esterno
Una delle porte di ingresso alla Città Imperiale



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