Siria |
Sergilla è la "città morta" meglio conservata e ormai riconosciuta patrimonio dall'UNESCO. Le cosiddette "città morte" della Siria risalgono al periodo Bizantino e si trovano nella zona tra Aleppo, Antiochia e Apamea, poste su un massiccio calcareo. Ne restano oggi 370 con monumenti conservati quasi integralmente.
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Costruite con pietra calcarea locale, circondate da viti ed ulivi, furono città fiorentissime nel periodo bizantino soprattutto per il commercio e la produzione di vino ed olio.
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Grazie a tali commerci, la cittadina divenne molto ricca e al suo interno venne sviluppato un ingegnoso sistema di irrigazione con tubature e cisterne, rarissimo a quei tempi. Molto ben conservata, mancano però tutti i tetti ed i soffitti delle case a più piani.
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Sergilla era divenuto inoltre importante punto di ristoro per i pellegrini, tappa obbligata in una zona poco costruita.
A partire dal VII secolo, le continue guerre portarono alla totale distruzione delle viti e degli ulivi, fonte di sostentamento per la popolazione. Per questo le città vennero progressivamente abbandonate per sempre. Da qui "città morte". |
L'albergo della città si presentava con stalla sottostante e piano superiore che poteva ospitare fino a 5-6 persone.
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