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Ebla
Ebla è attualmente un sito archeologico che occupa circa 56 ettari.
La scoperta di questa grande civiltà, considerata ad oggi per importanza subito dopo le civiltà mesopotamiche ed egizia, avvenne casualmente nel 1955 ad opera di un contadino.
Gli scavi, cominciati nel 1964 da una missione archeologica italiana, hanno portato alla luce una grande civiltà che ad EBLA fiorì nel III e II millennio a.C. Questo regno venne poi distrutto nel 1600 a.C.
Sono stati ritrovati i resti di tre palazzi reali. Nel primo palazzo si è rinvenuta una preziosissima biblioteca che risale al III millennio a.C. Conteneva 17.000 tavolette che formavano l'Archivio Reale, scritto in caratteri Sumerici cuneiformi riproducenti un linguaggio Semitico chiamato "Eblaita". Queste tavolette forniscono principalmente informazioni di tipo amministrativo ed economico, date, accordi diplomatici e religiosi e materiale lessicologico.
Il secondo e terzo palazzo risalgono alla prima meta' del II millennio a.C. Nei dintorni dei palazzi sono stati ritrovati resti di numerosi templi.
Nella foto la cosiddetta "porta dei leoni", uno degli ingressi della città. All'entrata due grandi statue con fattezze leonine avevano il compito di intimorire i nemici. L'entrata si presentava con un corridoio stretto seguito da una curva. Ciò non consentiva ai carri dei nemici di entrare a gran velocità.
Discussa ricostruzione di parte di un palazzo effettuata dall'equipe archeologica francese. Il materiale biancastro con cui hanno ricoperto i resti dovrebbe consentire la presenvazione da piogge ed intemperie.



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