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Tarquinia
Il Museo archeologico nazionale degli Etruschi, sito nel centro storico in un bellissimo palazzo rinascimentale, da dove si gode quest'ottima vista sulla pianura.
Strutturato su tre livelli, ospita, a piano terra, una collezione di sarcofagi in pietra risalenti alla metà del IV secolo a.C. Nella sala 10 si possono ammirare i sarcofagi più importanti: Laris e Velthur - della famiglia Partunus - del Magistrato, del Sacerdote, dell'Obeso e del Magnate.
Una veduta dal primo piano del Museo verso il borgo medievale
Il "pezzo forte" del Museo: l'altorilievo dei Cavalli Alati, risalente al IV sec. a.c., provenienti dall'Ara della Regina, posta sul "Pian di Cìvita", uno dei ritrovamenti archeologici più importanti di Tarquinia. Si tratta di un tempio etrusco che veniva utilizzato in antichità per la celebrazione di riti e preghiere.
Il "sarcofago dell'obeso". Gli aristocratici etruschi non nascondevano la loro grassezza, anzi era considerata un indicatore sociale della loro condizione privilegiata, che gli permetteva di consumare pasti abbondanti.
Tarquinia di notte
La necropoli di Monterozzi a Tarquinia, patrimonio UNESCO dal 2004, racchiude un gran numero di tombe a tumulo con camere scavate nella roccia, nelle quali è conservata una straordinaria serie di dipinti, che rappresentano il più cospicuo nucleo pittorico a noi giunto di arte etrusca e al tempo stesso il più ampio documento di tutta la pittura antica prima dell'età imperiale romana.
Nella foto la Tomba dei Leopardi, datata al 473 a.C., una delle opere più significative e importanti dell'arte funeraria etrusca



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