L'isoletta di Philae (a 7 km a sud di Assuan),
ormai sommersa dalle acque a seguito della costruzione
della grande diga, ospitò un tempo il santuario di Iside, la dea della bontà e della fertilità, il
cui culto fu largamente accolto anche in ambiente greco-romano.
Tutti gli antichi edifici di Philae sono stati smontati e rimontati nella vicina isoletta di
Agilkia, per interessamento dell'Unesco che dal 1968 aveva lanciato un appello per recuperare
queste importanti vestigia di età tolemaica.
I lavori si sono protratti dal 1972 al 1980 e grande peso hanno avuto anche tecnici e operai
italiani, che hanno provveduto a restaurare le parti deteriorate. Quando nel VI secolo d.C.
l'imperatore Giustiniano impose la chiusura del tempio pagano, i cristiani sfogarono il loro
fanatismo religioso sulle belle strutture del tempio, in particolare sulle raffigurazioni di
Hathor e Iside, scalpellandole. Nonostante ciò l'edificio, lungo 65 metri, è ben conservato.
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