Nel XVI sec divenne residenza del capo della polizia e prigione, sede fino al 1786 di esecuzioni capitali.
Nella seconda metà dell'Ottocento il cortile fu la parte del palazzo maggiormente valorizzata dai
restauri del Mazzei, vennero riaperte le logge e il verone e furono restaurati gli stemmi
dei podestà e dei Giudici di ruota;
nelle volte sotto il loggiati vennero eseguiti affreschi di Gaetano Bianchi con i gonfaloni dei quartieri.
L'allestimento presenta sculture provenienti da Palazzo Vecchio e dai giardini di Boboli e Castello.
Al centro del cortile si trova un pozzo ottagonale e qui si trovano esposti anche alcune pregevoli statue
in marmo, come le sei sculture allegoriche di Bartolomeo Ammannati (Firenze, l'Arno, l'Arbia, la Terra la Temperanza
e Giunone), l'Oceano del Giambologna, alcuni rilievi di Benedetto da Maiano e il cosiddetto cannone di San Paolo, di Cosimo Cenni (1638).
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