|   | Lazio |   | 
 



Era la prima volta che una fontana veniva concepita interamente come un'opera scultorea, allontanandosi dai canoni della classica vasca dalle forme geometriche.
Il nome "Barcaccia" richiama una vecchia imbarcazione prossima all'affondamento.
Costruita interamente in travertino, rappresenta un Tritone inginocchiato su una grande conchiglia aperta, sorretta da quattro delfini, nell'atto di soffiare in una conchiglia, da cui zampilla l'acqua che, sgocciolando dalle scanalature, si raccoglie in un ampia vasca.

La grande vasca ellittica è sormontata da un grande gruppo marmoreo, sulla cui sommità si eleva un obelisco egizio, imitazione di epoca romana. Le statue in marmo bianco rappresentano le allegorie dei quattro principali fiumi della Terra, uno per ciascuno dei continenti allora conosciuti, che nell'opera sono rappresentati come dei giganti che siedono appoggiati sullo scoglio centrale in travertino: il Nilo, il Gange, il Danubio e il Rio della Plata.



Per la decorazione vennero usati i quattro tritoni che due anni prima erano stati realizzati (e non utilizzati) per la fontana di piazza del Popolo, insieme a gruppi rappresentanti un mascherone tra due delfini.
Le quattro opere in travertino (ma in realtà è più corretto parlare di una sola opera suddivisa in quattro parti) furono realizzate tra il 1588 e il 1593, sfruttando delle nicchie rettangolari di diversa dimensione, appositamente ricavate negli angoli dei palazzi. I soggetti, tutti diversi, sono però raggruppati a coppie analoghe che si fronteggiano: due figure maschili barbute, allegorie del Tevere e dell'Arno, e due femminili, che rappresentano Diana e Giunone. La prime due simboleggiano Roma e Firenze, mentre quelle di Diana e Giunone sono simbolo rispettivamente di Fedeltà e Fortezza.

