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Sukothai

Il parco storico di Sukhothai racchiude le rovine dell'antica Sukhothai, capitale del Regno di Sukhothai nel tredicesimo e quattordicesimo secolo. È situato nella parte meridionale della Thailandia del Nord. Si trova nei pressi dell'attuale città di Sukhothai, capitale dell'omonima provincia. La città moderna fu fondata attorno alla fine del XVIII secolo dal re Rama I, dopo le devastazioni subite da quella antica durante le invasioni birmane che causarono la distruzione del Regno di Ayutthaya. Le mura cittadine formano un rettangolo lungo 1.810 metri circa sull'asse est-ovest e 1.400 metri su quello nord-sud. Al centro di ogni lato si trova una porta di accesso. All'interno ci sono le rovine del palazzo reale e di 21 templi, il più grande dei quali è quello di Wat Mahathat, che era la cappella reale. Le mura, costruite in mattoni, sono circondate da un fossato e all'esterno vi sono altri templi e palazzi che fanno parte del parco. Gli edifici furono costruiti nel classico stile di Sukhothai, che subì influenze delle preestistenti architetture khmer, cingalesi e mon. A sua volta lo stile di Sukhothai avrebbe influenzato gran parte della successiva architettura siamese. Nelle statue dei Buddha, la forma allungata del naso e la protuberanza a forma di fiamma posta sulla sommità del capo, chiamata Usnisa, che rappresenta lo splendore dell'energia spirituale, sono caratteristiche mutuate dalla tradizione cingalese. La doppia linea attorno alla bocca deriva invece dall'arte khmer. Di rilievo le antiche opere idrauliche presenti nella città murata. Il fossato che circonda le mura, scavato anche per proteggersi dagli attacchi nemici, i 175 stagni ed i 147 pozzi erano alimentati con le acque di un vicino canale ed usati come riserve d'acqua. Il sistema di trasmissione delle acque è rappresentato da un antico acquedotto, le cui tubazioni sono fatte in terracotta smaltata. Il 12 dicembre 1991 venne dichiarato patrimonio dell'umanità, insieme ai vicini parchi di Kampheng Phet e di Si Satchanalai.



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