Lombardia
Eremo di Santa Caterina del Sasso
Abbarbicato su uno strapiombo di parete rocciosa a picco sul lago, l'Eremo di Santa Caterina del Sasso è senza dubbi uno tra gli scenari più suggestivi del Lago Maggiore.
Si trova a Leggiuno (Varese), sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, a breve distanza da Laveno e da Angera.
Accessibile col battello del lago oppure in auto (comodo parcheggio a pochi metri dalla biglietteria).
Per accedere all'eremo si scende una scalinata a mulattiera di circa 240 scalini.
In alternativa esiste anche un'ascensore.

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La visita all'Eremo si articola in diversi ambienti. Superato un primo piccolo ingresso, entriamo nel Convento meridionale (XIV secolo) che ci accoglie con un delizioso portico affacciato sul Lago Maggiore
Il fulcro del Convento meridionale è la Sala capitolare, parte del nucleo più antico dell'eremo. La Sala capitolare un tempo ospitava il refettorio ed era coperta da una volta a crociera successivamente abbattuta per trasformare la sala in foresteria durante le ristrutturazioni del XVI secolo.
All'interno della Sala capitolare possiamo ancora ammirare un caminetto in marmi policromi (XVIII secolo) decorato con lo stemma dell'Ordine carmelitano e alcuni affreschi di pregevole fattura. Gli affreschi risalgono a periodi differenti e sono ciò che resta della sovrapposizione di diversi cicli pittorici. La Crocifissione con un gruppo di armigeri fa parte del più antico apparato decorativo (XIV secolo), la scena con Sant'Eligio che guarisce un cavallo è, invece, riconducibile al XV secolo. Al XVII secolo, infine, risalirebbero sia le decorazioni parietali del piano superiore che la Crocifissione con Santa Caterina e Sant'Ambrogio.
Dalla Sala capitolare la visita si sposta verso uno spazio all'aperto, una sorta di corte interna che ospita un antico torchio da uve e olive in pietra e legno e un balcone panoramico affacciato sul Lago Maggiore.
Da qui si scatta la foto classica, logo del sito.
Dopo aver ammirato la veduta dal balcone panoramico entriamo nel secondo corridoio porticato dell'eremo e giungiamo al cosiddetto Conventino (XIII-XIV secolo). Il Conventino è un piccolo edificio su due piani che un tempo ospitava al piano terra la cucina e il refettorio e al piano superiore una sala e alcune celle destinate ai frati. Sotto al portico sorretto da quattro archi ogivali potrete notare dei resti di affresco raffigurante la Danza macabra.
E arriviamo infine alla Chiesetta. All'ingresso troviamo questo affresco raffigurante la Santa.
La chiesetta ospita al suo interno il Saccello di Santa Caterina, nucleo originario e elemento più antico dell'edificio religioso, risalente al XII secolo.
La leggenda narra che il Saccello venne costruito per volere di Alberto Besozzi come ex voto a Santa Caterina d'Alessandria. Il facoltoso mercante, attivo nel commercio tra una sponda e l'altra del Verbano, dopo essere scampato miracolosamente a un naufragio attorno al 1170 commissionò la costruzione del Saccello di Santa Caterina prendendo a modello il tempio dedicato a Santa Caterina sul Monte Sinai.
Durante la tempesta che lo aveva quasi condotto alla morte, Alberto Besozzi aveva, infatti, invocato l'aiuto di Santa Caterina, promettendo di redimersi dai suoi peccati e ritirarsi in preghiera in cambio della salvezza. Dopo aver ricevuto la grazia, il Beato Besozzi si ritirò a vita eremitica in una grotticella situata nei pressi della roccia (il Sasso Ballaro) alla quale si era aggrappato in cerca di salvezza dal violento naufragio di cui era stato vittima.
Alla sua morte, nel 1205, l'eremita venne seppellito nella Chiesa di Santa Caterina, successivamente edificata, e qui ancora riposa. La Chiesa di Santa Caterina per come la vediamo oggi non comprende, però, la sola cappella originaria del XII secolo, intitolata a SantaCaterina. Ingloba, infatti, altre due cappelle un tempo distinte intitolate a San Nicolao e a Santa Maria Nova, costruite in epoche successive su commissione di alcune famiglie nobili della zona.
Il campanile (XIV secolo) che svetta sul lato sinistro della chiesa e ne caratterizza preponderantemente l'architettura era originariamente parte della Cappella di San Nicolao. La Cappella di Santa Maria Nova è oggi di difficile identificabilità in quanto completamente inglobata nella chiesa. Gli interni della Chiesa di Santa Caterina sono decorati con affreschi di pregevole fattura risalenti a un periodo che va dal XIV al XIX secolo.
La reliquia del "Beato" Alberto Besozzi



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