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Piazza del Popolo
Piazza del Popolo è una delle più celebri piazze di Roma, ai piedi del Pincio.
La piazza e la sua porta sono un ottimo esempio di "stratificazione" architettonica, un fenomeno consueto nella città eterna, che si è verificato per i continui avvicendamenti di pontefici che comportavano modifiche e rielaborazioni dei lavori edilizi e viari. Sulla piazza affacciano ben tre chiese: la basilica di Santa Maria del Popolo (1472) e le due chiese gemelle, come vengono chiamate Santa Maria in Montesanto (1675) e Santa Maria dei Miracoli (1678).
Nel 1589 papa Sisto V innalza un grande Obelisco Flaminio al centro della piazza, alto 24 metri, costruito ai tempi dei faraoni Ramesse II e Merenptah, portato a Roma sotto Augusto per decorare il Circo Massimo dopo la conquista dell'Egitto. Ma la forma della piazza assume la conformazione attuale solo alla fine del XIX secolo grazie all'opera di Giuseppe Valadier, architetto dei giardini del Pincio.
In passato la piazza è stata macabro teatro delle esecuzioni capitali dei condannati a morte fino al XIX sec. I condannati venivano colpiti ripetutamente con martellate alle tempie fino alla morte. L'ultima esecuzione di questo tipo avvenne nel 1826, poi venne introdotta la ghigliottina. Dalla piazza partivano anche corse di cavalli senza fantini che poi correvano giù per via del Corso. I cavalli venivano stimolati con droghe, fruste chiodate e facendo scoppiare loro mortaretti tra le zampe.



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