Basilicata
Aliano
Aliano, arrampicato su un colle argilloso a 498 m, domina la Val d'Agri e il torrente Sauro.
Piccolo paesino tra i calanchi nella provincia di Matera, è noto per essere stato il luogo in cui trascorse il suo periodo di confino lo scrittore Carlo Levi.
Lo scrittore Carlo Levi ambientò qui il libro "Cristo si è fermato ad Eboli" (1945). Levi durante il regime fascista, negli anni 1935-36 fu condannato al confino in Lucania a causa della sua attività antifascista e trascorse un lungo periodo in Basilicata, prima a Grassano e successivamente ad Aliano (che nel libro viene chiamata Gagliano, imitando la pronuncia locale), dove ebbe modo di conoscere la realtà di quelle terre e della sua gente. Lo scrittore nelle sue ultime volontà espresse quella di essere seppellito ad Aliano tra i suoi contadini.
Nel paese sono ancora intatti tutti i luoghi descritti nel romanzo e nei vicoli sono impresse alcune frasi simbolo del libro.
"Cristo si è fermato a Eboli" è un romanzo autobiografico dello scrittore Carlo Levi scritto tra il dicembre del 1943 e il luglio del 1944 a Firenze e pubblicato da Einaudi nel 1945. Al ritorno del confino Levi, dopo aver trascorso un lungo periodo in Francia, scrisse il romanzo nel quale rievoca il periodo trascorso a Gagliano e quello precedente a Grassano. Lo stesso Levi scrive nella sua prefazione "Come in un viaggio al principio del tempo, Cristo si è fermato a Eboli racconta la scoperta di una diversa civiltà. È quella dei contadini del Mezzogiorno: fuori della Storia e della Ragione progressiva, antichissima sapienza e paziente dolore".

Il libro tuttavia non è un diario; fu scritto molti anni dopo l'esperienza diretta da cui trasse origine, quando le impressioni reali non avevano più la prosastica urgenza del documento.
In mezzo all'euforia fascista per la conquista dell'Etiopia e al dispiacere dei contadini, Levi riceve la liberazione dal confino con due anni di anticipo e, con la descrizione del suo triste viaggio in treno, termina il romanzo. « Ma già il treno mi portava lontano, attraverso le campagne matematiche di Romagna, verso i vigneti del Piemonte, e quel futuro misterioso di esili, di guerre e di morti, che allora mi appariva appena, come una nuvola incerta nel cielo sterminato. » (Firenze, dicembre 1943 - luglio 1944)



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