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Porto Vecchio
Porto Vecchio fu fondata all'inizio del '500 dai genovesi al fine di colmare il lungo vuoto sulla costa fino ad allora esistente tra le piazzeforti di Bastia e di Bonifacio. Nonostante la scelta fosse stata motivata dalla presenza di un'altura in fondo ad uno stretto golfo, la città soffrì grandemente nei secoli del flagello della malaria, che prosperava nelle paludi create dai due fiumi Osu e Stabiacciu. Nel corso degli anni il porto divenne rifugio di pirati, poi, per secoli, la cittadina visse dell'industria del sughero e delle sue saline, presenti ancora oggi.
Al termine della II Guerra Mondiale, una accurata bonifica aprì a Porto Vecchio le vie dello sviluppo, con commercio, turismo e piccole industrie.
Nella parte alta del paese si vedono ancora delle tracce delle fortificazioni genovesi e, nel centro storico, l'estate porta i turisti a sedere ai tavolini dei bar e ristoranti all'aperto
Uno dei numerosi ristorantini della parte alta espone orgogliosamente la tipica bandiera con la testa di moro.
La chiesa principale del paese, illuminata di sera in modo stravagante



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