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Dominata da famiglie della nobiltà corsa che possedevano le terre coltivabili, ebbe grande splendore nel basso medioevo.
Il feudalesimo vanificò a Sartena le spinte indipendentiste di Sampiero Corso e di Pasquale Paoli e determinando lo schieramento cittadino favorevole prima a Genova
e poi alla Francia. Subì scorrerie piratesche nel 1583 da parte dei Barbareschi che la devastarono e trassero in schiavitù 400 abitanti
e nel 1732, quando tutta la zona circostanza fu devastata. Nel 1768 entrò a far parte della Francia.
Durante gli anni 1830-1840 si ebbero feroci scontri tra popolo e nobiltà.
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